varoufakis91_SERGEY BOBOKAFP via Getty Images_ukraine war damage SERGEY BOBOK/AFP via Getty Images

Il processo di pace che i sostenitori dell'Ucraina dovrebbero appoggiare

ATENE – Nel 1943, i progressisti avevano il dovere morale di respingere qualsiasi richiesta di  accordo negoziato con Hitler. Patteggiare con i nazisti per porre fine al massacro sarebbe stato imperdonabile. La popolazione civile aveva un’unica scelta: continuare a combattere finché le truppe alleate non avessero raggiunto il bunker berlinese di Hitler. Oggi, però, sarebbe un grave errore puntare a una vittoria militare definitiva sulla Russia e ignorare chi, come noi, invoca una pace negoziata immediata.     

Nel 1943, i paesi che puntavano alla vittoria finale erano direttamente coinvolti, con le truppe alleate e, in molti casi, la popolazione civile, in prima linea. Oggi, l’Occidente agisce come gli Stati Uniti prima dell’attacco giapponese contro Pearl Harbor: restando ai margini, armando e incoraggiando chi combatte sul campo. Date le circostanze, incitare gli ucraini a riportare una vittoria definitiva sulla Russia quando la Nato non sta neppure pensando di inviare truppe di terra o aerei da guerra è tanto ipocrita quanto irresponsabile.   

Dal momento che intrappolare Putin in un bunker moscovita non può certo essere l’obiettivo dell’Occidente, che aspetto avrebbe una vittoria definitiva per l’Ucraina? Comprensibilmente, gli ucraini sognano di respingere le truppe russe almeno fino al punto in cui si trovavano prima del 24 febbraio scorso – un’impresa ardua malgrado l’imponente ponte aereo di modernissime armi Usa in corso. Ciò che appare molto più probabile è che, dopo le intense operazioni sulla costa ucraina del Mar Nero e nella regione orientale del Donbas, Putin chiederà un cessate il fuoco. In tal caso, una lenta guerra di logoramento – una via di mezzo tra la Siria e Cipro – diventerebbe l’esito più verosimile.     

https://prosyn.org/OHeVnyXit