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Il Mito della Stagnazione Secolare

NEW YORK – All’indomani della crisi finanziaria del 2008, alcuni economisti sostenevano che gli Stati Uniti, e forse l’economia mondiale, soffrivano di “stagnazione secolare”, un’idea concepita inizialmente subito dopo la Grande Depressione. Le economie si erano sempre riprese dalle recessioni. Ma la Grande Depressione era durata un periodo senza precedenti. Molti credevano che l’economia avesse recuperato solo a causa delle spese del governo per la seconda guerra mondiale, e molti temevano che con la fine della guerra l’economia sarebbe tornata alla sua stasi.

Si credeva che fosse successo qualcosa per cui si determinava il declino dell’economia anche con tassi di interesse bassi o nulli. Per ragioni ora ben comprese, questa terribile previsione fortunatamente si è rivelata sbagliata.

I responsabili della gestione della ripresa del 2008 (gli stessi individui colpevoli della sotto-regolamentazione dell’economia nei giorni precedenti la crisi, a cui il presidente Barack Obama si è inspiegabilmente rivolto per correggere ciò che essi avevano contribuito a rovinare) hanno trovato attraente il concetto di stagnazione secolare, perché esso spiegava i loro fallimenti nell’ottenere una ripresa rapida e solida. Quindi, poiché l’economia languiva, tale idea venne rilanciata: “Non incolpate noi, come responsabili occulti, stiamo facendo ciò che possiamo”.

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