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Il centrismo rivoluzionario

LONDRA – Il centro della politica occidentale è noto come un’area di pragamatismo, ragionevolezza ed evoluzione in cui gli attori politici si astengono dagli estremi e cercano compromessi. Dato che i politici di centro non credono nella retorica urlata e che crea divisioni, hanno assunto una visione de haut en bas rispetto al modo in cui il mondo politico funziona.

Ed ora ne sono travolti. Il populismo di destra e di sinistra è dilagante, mentre le vecchie regole non sono più valide. Affermazioni che qualche anno fa avrebbero squalificato un candidato sono ora un passoporto verso il cuore degli elettori. Le posizioni politiche una volta considerate come le correnti principali sono ora derise, mentre quelle considerate un tempo bizzarre sono oggi molto in voga. Inoltre, le alleanze politiche in piedi da un secolo o più stanno ora crollando a causa di profondi cambiamenti sociali, economici e culturali.

La destra divide con un sentimento prevalente focalizzato sul nazionalismo, l’anti-immigrazione e spesso il protezionismo; aspetti che fanno sorgere nuove alleanze. Nel Regno Unito i sostenitori tradizionali del Labour tra le vecchie comunità industriali, i ricchi deregolamentatori e gli imprenditori si sono uniti nel loro disprezzo verso il modo in cui il mondo sta cambiando e verso la “correttezza politica”. Non è chiaro se questa coalizione, e simili formazioni in altri paesi, potranno sopravvivere alle insite contraddizioni economiche, anche se non sottovaluterei il potere coesivo di una sensazione di alienazione culturale condivisa. 

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