spence155_Sean GallupGetty Images_higher prices inflation Sean Gallup/Getty Images

L'inflazione secolare

MILANO – L’elevata pressione inflazionistica prodotta dall’economia postpandemica è in parte alimentata da forze e tendenze secolari, molte delle quali operano sul fronte dell’offerta. Pur essendoci dei fattori transitori, come le interruzioni e le strettorie sul fronte delle filiere cinesi così come la politica cinese di zero tolleranza contro il Covid, questi dovrebbero a un certo punto esaurirsi presumibilmente. Detto ciò, le tendenze secolari comporteranno invece, molto probabilmente, un nuovo equilibrio in molte economie e mercati finanziari globali.

Sul fronte dei prodotti manufatturieri e intermedi (ovvero una percentuale significativa della percentuale commerciabile dell’economia globale), stiamo emergendo da un lungo periodo di deflazione alimentato dall’introduzione di quantità ingenti di capacità produttiva, inutilizzata e a basso costo nelle economie emergenti. Ogni volta che si registra un aumento della domanda, la risposta per ricreare l’equilibrio di mercato tende a essere una combinazione tra l’espansione dell’offerta e l’aumento dei prezzi. Negli ultimi decenni, l’espansione dell’offerta ha evidentemente prevalso generando una pressione deflazionistica che viene ormai data per scontato.

Tuttavia, la capacità produttiva inutilizzata dall’economia globale è diminuita mentre la domanda globale è aumentata in quanto decine di milioni di consumatori sono diventati classe media. Anche l’elasticità delle filiere a livello globale si è ridotta aumentando il potere di negoziazione dei lavoratori nelle economie avanzate. Non è difficile trovare delle prove a supporto di queste affermazioni. L’organizzazione dei sindacati si sta infatti espandendo e sta diventando sempre più popolare, mentre i datori di lavoro stanno avendo difficoltà a ignorare le preferenze per il lavoro ibrido da parte dei loro dipendenti e di quelli potenziali.

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