José Antonio Ocampo, a former United Nations under-secretary-general and a former minister of finance and public credit of Colombia, is a professor at Columbia University, a member of the UN Committee for Development Policy, and a member of the Independent Commission for the Reform of International Corporate Taxation. He is the author of Resetting the International Monetary (Non)System (Oxford University Press, 2017) and co-author (with Luis Bértola) of The Economic Development of Latin America since Independence (Oxford University Press, 2012).
BOGOTÁ – La pandemia di COVID-19 ha portato l'indebitamento dei paesi a basso e medio reddito al massimo livello degli ultimi 50 anni. Con l'inflazione alle stelle, l'aumento dei tassi di interesse e il rafforzamento del dollaro USA che aggravano il loro onere per il servizio del debito, una crisi si sta adesso sviluppando in diversi paesi del mondo in via di sviluppo.
The Economist ha identificato 53 paesi vulnerabili che sono inadempienti sui loro debiti o sono ad alto rischio di crisi da indebitamento. Se è vero che la maggior parte di questi paesi è tra i più poveri del mondo, anche un numero crescente di economie a medio reddito si trova ad affrontare gravi problemi di debito. Secondo la Banca Mondiale, quasi il 60% di tutti i paesi emergenti e in via di sviluppo sono diventati debitori ad alto rischio.
Per valutare l'intera portata di questa crisi e identificare le possibili soluzioni, dobbiamo prima considerare le caratteristiche chiave di queste economie e le loro passività riguardo al settore pubblico. I 53 paesi in difficoltà perchè fortemente indebitati individuati da The Economist rappresentano il 18% della popolazione mondiale – più di 1,4 miliardi di persone – ma solo il 5% del PIL globale.
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