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La lotta globale per il dominio tecnologico

PALO ALTO – Lo scorso anno ha offerto alcune lezioni dal passato sulla competizione tra grandi potenze. Ma ne ha anche introdotte alcune nuove su come la tecnologia sta cambiando il terreno strategico.

Non ci sono più dubbi sulla minaccia lanciata da Cina, Russia e altri regimi autoritari allo stato di diritto internazionale, al rispetto della sovranità, ai principi democratici e alla libertà delle persone. Queste minacce sono cresciute man mano che Cina e Russia hanno sfruttato nuove tecnologie per sorvegliare le popolazioni, manipolare le informazioni e controllare i flussi di dati. Stanno dando l’esempio su come gli autoritari possano ulteriormente reprimere la libertà di pensiero, espressione e associazione. Le draconiane misure zero-COVID della Cina potrebbero ancora mettere alla prova quel controllo, ma l’uso di tecnologie come i droni per monitorare il rispetto della quarantena rappresenta una nuova era di repressione digitale.

Le crescenti tensioni geopolitiche hanno coinciso con l’invasione sempre più pressante delle tecnologie dirompenti in tutti gli aspetti della vita pubblica e privata. Sono chiare le implicazioni per il 2023 e non solo: le piattaforme tecnologiche del futuro sono il nuovo terreno della competizione strategica. Gli Stati Uniti hanno quindi un interesse fondamentale nell’assicurarsi che queste tecnologie siano progettate, costruite, messe in campo e governate dalle democrazie.

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