LONDRA – Le imprese e i governi devono interiorizzare sempre più la possibilità – anzi, direi, la schiacciante probabilità – di un’accelerazione di quattro tendenze secolari che influenzano ciò che i leader economici e politici fanno, e come lo fanno. I decisori dovrebbero considerare questi trend come delle ondate, che, soprattutto se si verificano simultaneamente, potrebbero sembrare uno tsunami a coloro che non riescono ad adattare il proprio pensiero e le proprie pratiche tempestivamente.
Il primo e più importante trend riguarda il cambiamento climatico, che da problema relativamente distante, rispetto al quale esiste ampio spazio per intraprendere azioni correttive, si è trasformato in una minaccia imminente e sempre più urgente.
La mobilitazione di varie fasce sociali interessate, in parte a causa delle insolite turbolenze climatiche degli ultimi anni, ha accentuato notevolmente la pressione sulle aziende affinché agiscano subito. Il recente annuncio di BP sull’intenzione di raggiungere l’obiettivo di “zero emissioni” di carbonio entro il 2050 – una promessa notevole da parte di una compagnia energetica che opera in diversi contesti altamente impegnativi – è l’ultimo esempio di impresa che risponde a tali istanze. È solo questione di tempo prima che questa pressione spinga anche i governi a compiere ulteriori passi, non solo per incoraggiare le attività green, ma anche per tassare e regolamentare quelle che causano inquinamento.
LONDRA – Le imprese e i governi devono interiorizzare sempre più la possibilità – anzi, direi, la schiacciante probabilità – di un’accelerazione di quattro tendenze secolari che influenzano ciò che i leader economici e politici fanno, e come lo fanno. I decisori dovrebbero considerare questi trend come delle ondate, che, soprattutto se si verificano simultaneamente, potrebbero sembrare uno tsunami a coloro che non riescono ad adattare il proprio pensiero e le proprie pratiche tempestivamente.
Il primo e più importante trend riguarda il cambiamento climatico, che da problema relativamente distante, rispetto al quale esiste ampio spazio per intraprendere azioni correttive, si è trasformato in una minaccia imminente e sempre più urgente.
La mobilitazione di varie fasce sociali interessate, in parte a causa delle insolite turbolenze climatiche degli ultimi anni, ha accentuato notevolmente la pressione sulle aziende affinché agiscano subito. Il recente annuncio di BP sull’intenzione di raggiungere l’obiettivo di “zero emissioni” di carbonio entro il 2050 – una promessa notevole da parte di una compagnia energetica che opera in diversi contesti altamente impegnativi – è l’ultimo esempio di impresa che risponde a tali istanze. È solo questione di tempo prima che questa pressione spinga anche i governi a compiere ulteriori passi, non solo per incoraggiare le attività green, ma anche per tassare e regolamentare quelle che causano inquinamento.