pisaniferry99_GettyImages_pplclimbupdownmountain Getty Images

Mondo piatto, addio!

PARIGI – Cinquant’anni fa era opinione diffusa che i paesi ricchi dominassero quelli poveri, e si pensava che i primi sarebbero diventati sempre più ricchi e i secondi sempre più poveri, almeno in termini relativi. Economisti quali Gunnar Myrdal in Svezia, Andre Gunder Frank negli Stati Uniti e François Perroux in Francia misero in guardia dalla crescente disuguaglianza tra i paesi, dallo sviluppo del sottosviluppo e dal dominio economico. Il commercio e gli investimenti esteri erano guardati con sospetto.  

La storia ha smentito il pensiero comune. L’unico sviluppo economico degno di nota degli ultimi cinquant’anni è stato il recupero di un gruppo significativo di paesi poveri sul piano del reddito. Come spiega Richard Baldwin, del Graduate Institute di Ginevra, nel suo illuminante libro intitolato The Great Convergence (La grande convergenza, Il Mulino, 2018), i principali motori di questa crescita di recupero sono stati il commercio internazionale e il netto calo dei costi della circolazione delle idee, ciò che lui chiama il “secondo spacchettamento” (di tecnologia e produzione). È stato Thomas L. Friedman, del New York Times, colui che meglio ha sintetizzato l’essenza di questa nuova fase. Il terreno di gioco, dichiarò nel 2005, si sta livellando: The World is Flat (Il mondo è piatto, Mondadori, 2006).

Questa rappresentazione piuttosto egualitaria delle relazioni economiche internazionali non riguardava solo il sapere, il commercio e i flussi d’investimenti. Vent’anni fa, la maggior parte degli accademici considerava i tassi di cambio fluttuanti un altro “appiattitore”: ogni paese, grande o piccolo che fosse, poteva seguire la propria strada in ambito monetario, a patto che le sue istituzioni politiche fossero solide. La tipica asimmetria dei sistemi di cambi fissi era finita. Persino i flussi di capitale furono considerati, seppur brevemente, come dei potenziali equalizzatori. Nel 1997, il Fondo monetario internazionale prospettò di rendere la loro liberalizzazione un obiettivo per tutti.

https://prosyn.org/Ba54gUMit